L’intento di questo articolo è cercare di far chiarezza su cosa sia la terapia di coppia e di dare alcuni spunti di riflessioni e suggerimenti, tratti dalla letteratura scientifica, su come nutrire un rapporto amoroso. Si tratta di un argomento vastissimo, quindi ogni punto qui descritto meriterebbe un approfondimento. Perciò considerate che ogni coppia, così come ogni individuo, ha le sue particolarità e non è quindi incasellabile in una categoria, in una definizione univoca e di conseguenza non ci sono ricette pre-confenzionate giuste o sbagliate. Quindi prendete queste parole come spunto di riflessione, con il beneficio del dubbio, al fine di poter trovare voi stessi ciò che vi è utile o meno per capire come far “funzionare” la vostra relazione sentimentale.
A molte persone che hanno una relazione di coppia di diversi anni, sarà capitato di dare per scontato il partner o viceversa di sentirsi meno amato e desiderato rispetto ai primi tempi.
Secondo Bill Doherty, psicologo di terapia della famiglia all’università del Minnesota, per avere una relazione di coppia felice, è importante scegliere la persona giusta, ma non basta. É necessario anche avere una strategia per rimanere felici. Questa strategia si traduce nell’avere consapevolezza di come ci si comporta con l’altro e di come nutrire gli aspetti positivi della relazione. Ogni coppia deve poter trovare i rituali, le abitudini e le tradizioni speciali per evitare di cadere nel tranello di darsi per scontati. Ecco alcuni esempi:
Creare ogni giorno un’abitudine per quando ci si ritrova: secondo Doherty, uno dei momenti più importanti di un matrimonio è il momento in cui ci si ritrova a casa dopo il lavoro ed è fondamentale il modo in cui ci si saluta. Gli stress e le preoccupazioni della vita quotidiana possono rendere difficile questo momento. Ciò che viene suggerito da questo ricercatore non è di fare grandi cose per il partner, bensì si consiglia di lasciare fuori dalla porta di casa le fatiche e le situazioni negative vissute nella giornata per concedersi pochi minuti per salutare il proprio partner come meglio si può e come si vuole (ad esempio abbracciandosi, baciandosi, chiedendosi “come stai?”, ballando, eccetera..).
Stabilire ogni giorno due minuti di conversazione senza distrazioni: un altro specialista delle relazioni di coppia, Jhon Gottman, afferma che due minuti di conversazione con totale attenzione e partecipazione sono più importanti che trascorrere un intera settimana in coppia senza focalizzarsi sulll’altro. Il suggerimento concreto è fermarsi due minuti, guardarsi negli occhi e chiedersi come è andata la giornata (possibilmente non durante i pasti). Due semplici minuti che possono aiutare a mantenere o a ristabilire una connesione tra i due amanti.
Fare quotidianamente un apprezzamento all’altro: spesso capita che le coppie inizino a darsi per scontati e di conseguenza vengono più facilmente notati gli errori, le abitudini dell’altro che ci infastiscono, piuttosto che apprezzare i gesti positivi. Concretamente, bastano poche parole, come ad esempio: “grazie per aver preparato la cena”, “apprezzo il modo in cui mi stai aiutando a fare questa cosa”. Apprezzando le qualità dell’altro ed esprimendo gratitudine è probabile che daremo meno peso alle cose che l’altro sbaglia. Questo non significa, farsi andare tutto bene, bensì esprimere il proprio dissenso nei confronti di certe azioni del partner in maniera assertiva quindi senza utilizzare offese ma cercando un dialogo.
La comunicazione è uno degli elementi più importanti in una relazione affettiva. In una coppia, ciascuno dovrebbe poter riuscire ad esprimere le proprie emozioni e bisogni e riuscire a comprendere quelli dell’altro.
I fattori chiave di una buona comunicazione sono:
Saper ascoltare l’altro: esercitiamoci a non interrompere, a non distrarci dalla televisione, il telefono o altro.
Comunicare lealmente: se vogliamo che l’altra persona sia onesta con noi, anche noi dobbiamo poterlo essere.
Riconoscere i propri errori
Evitare le frasi-TU, in favore delle frasi-IO: attaccare l’altro con frasi accusatorie, mette la persona in una condizione difensiva e quindi la comunicazione sarà poco efficace. Meglio invece comunicare come ci sentiamo a causa di un comportamento dell’altro. Esempio: invece di dire: “sei un arrogante presuntuoso”, possiamo dire: “mi sento ferita, quando fai questa cosa”.
Domandare per controllare di aver compreso bene prima di sentenziare: a volte le aspettative negative ci portano ad interpretare male il minimo gesto o la minima parola dell’altro. Onde evitare questo tipo di incomprensioni, sforziamoci di chiedere alla persona il significato delle sue parole e delle sue azioni per verificare se le intenzioni dell’altro sono effettivamente negative o no.
Evitare asserzioni assolute: “sei sempre disordinata!”, “non sei mai affettuoso”, “tutti i giorni la solita storia”, “nessuna parola gentile nei miei confronti”. Piuttosto che questo tipo di frasi, è più efficace una comunicazione puntuale, che identifichi il problema, evitando le generalizzazioni.
Secondo Gary Chapman, ci sono 5 Linguaggi con i quali si esprime l’amore. Quindi oltre a comunicare in maniera efficace, dovremmo capire con quale linguaggio dell’amore si esprime il nostro partner. A volte le persone non si sentono amate dal/la compagno/a perchè magari parlano due linguaggi diversi: è come se uno parlasse francese e l’altro arabo. Vediamo quali sono questi linguaggi:
Le parole qualificanti: alcune persone si sentono amate e amano soprattutto attraverso le parole, i complimenti, gli apprezzamenti e gli incoraggiamenti. Magari il vostro partner è uno di quelli: potete provare ad utilizzare maggiormente questo linguaggio dell’amore con parole o scrivendo bigliettini.
I momenti di qualità: alcune coppie hanno bisogno di trascorrere momenti e fare esperienze insieme. Se vi siete bloccati, ed è passato molto tempo dall’ultima volta che avete passato del tempo di qualità con il/la vostro fidanzato/a provate a proporre qualcosa che vi piace fare ad entrambi (esempio: andare a cena fuori, fare una passeggiata, guardarsi un film, eccetera).
I doni: certe persone si sentono amate quando ricevono dei regali. Spesso non si tratta di svuotarsi le tasche per comprare l’altro, bensì di offrire piccoli pensieri simbolici.
I servizi: aiutare l’altra persona a cucinare, a fare i lavori domestici, a fare la spesa, eccetera. Questo è un altro modo che qualcuno apprezza e con il quale riesce a comunicare il proprio amore. Potrebbe essere utile fare una lista dei lavoretti/commissioni che ognuno dei due coniugi può svolgere per l’altro e trovare insieme cosa è possibile fare, se fa star bene entrambi.
Il contatto fisico: quando è carente il contatto fisico (abbracci, tenersi per mano, baciarsi, eccetera) alcune persone non si sentono amate. Provate a capire insieme come poter migliorare questo aspetto della vostra relazione.
Alcuni di questi suggerimenti si sono rivelati utili in certe relazioni. Tuttavia, a volte, la coppia ha bisogno di un aiuto professionale per poter uscire dalle situazioni difficili.
La terapia di coppia è finalizzata ad affrontare i momenti di crisi tra due partners. I motivi per i quali una coppia decide di rivolgersi ad uno psicoterapeuta sono molteplici: tradimenti, problemi della genitorialià, gelosia, scontri con le famiglie d’origine, problemi nella sfera della sessualità, malattia o disturbo psicologico di uno o entrambi i partner.
Il terapeuta di coppia non è un giudice che deve dare torto o ragione ad uno dei due membri, bensì aiuta la coppia a valorizzarne le risorse e cerca di garantire una buona comunicazione tra i due, basata sul rispetto e l’ascolto reciproco, anche quando le due persone sono in disaccordo.
Spesso si pensa che una terapia di coppia che funzioni si debba tradurre in un miglioramento della vita coniugale. In realtà, a volte capita, che in terapia le persone ci arrivino per affrontare una separazione. In questo caso, il compito del terapeuta è sostenere le due persone affinchè la separazione non sia troppo dolorosa o che non vada ad incidere troppo sul rapporto con i figli.
La seduta di coppia, tendenzialmente, ha una durata di circa 90 minuti, quindi maggiore rispetto alla seduta individuale. Anche la frequenza delle sedute spesso è diversa rispetto alla terapia individuale; infatti, spesso il terapeuta propone alla coppia una cadenza bimensile.
Se vi sono rimasti dubbi o per fare un primo colloquio conoscitivo, non esitate a scrivermi all’indirizzo ilenia.brizzi@gmail.com o a telefonarmi al 3497102462.
Sono Psicologa-Psicoterapeuta a Bologna e Castel di Casio (BO); adoro il mio lavoro e mi impegno per svolgerlo al meglio. Il mio intento è trasmettere questa passione, provando a fare in modo che le persone si interessino sempre di più al proprio benessere psicologico prendendosi cura di sè stesse.
Nella stesura dell’articolo mi sono ispirata ai seguenti siti:
www.goodtherapy.org
www.gottman.com
www.riccardomusacchi.it