Brevi riflessioni su questi giorni di lavoro da casa. Sto continuando le sedute, ma solo online, in modalità videochiamata. All'inizio è stato strano. E i miei studi mi mancano molto. Così come mi manca la presenza fisica delle persone che vengono da me in terapia.
Devo dire però che, come dice la mia Supervisora di terapia EFT, la psicoterapia si occupa prevalentemente di emozioni, e le emozioni sono reali, nonostante la distanza e nonostante gli schermi. "quando guardi un film ti capita di commuoverti? Di arrabbiarti? Di impaurirti? Ecco, nella terapia online, puoi sentire le emozioni, perché a maggior ragione sei tu il protagonista del film" ( dott.Ssa Giulia Altera). Anche le persone in casa che non stanno lavorando/studiando e quindi apparentemente non succede loro niente di nuovo, hanno un mondo da raccontare: il mondo delle emozioni durante questo periodo così strano.
Questa pandemia ha cambiato a tutti noi, almeno un abitudine. I nostri punti di riferimento sono cambiati: esempio non posso andare nel solito bar dove facevo colazione; non posso incontrare parenti/amici; il mio lavoro si è triplicato e sono esausto; il mio lavoro è sospeso; ho i bambini a casa tutto il giorno da gestire; non ho potuto assistere al funerale del parente; ho dovuto spostare la data del mio matrimonio, eccetera.. Questi piccoli o grandi cambiamenti non passano in sordina, li sentiamo emotivamente e ci possono far preoccupare/stancare/sentire tristi/sentirci iperattivati e tanto altro.
Nonostante fossi un pochino scettica sulla modalità online, ho quindi notato degli aspetti interessanti. Ad esempio sento che è molto intimo "entrare" nelle case dei pazienti.
Quindi non nego la mia iniziale difficoltà ad adattarmi alla nuova situazione lavorativa, ma davvero sono rimasta piacevolmente stupita da molti aspetti.
Infine credo che questa situazione ci possa davvero insegnare qualcosa: in ogni crisi c'è un opportunità di crescita. Questo è il mio augurio in generale. e per me stessa mi auguro che quando potrò tornare in studio sarò ancora più presente, nel qui ed ora, della relazione terapeutica.